La Costituzione. La Costituzione della Repubblica Romana
Suggello della Repubblica può essere considerata la Costituzione, proclamata in Campidoglio il 3 luglio 1849, quando già le truppe francesi avevano occupato la città. Si tratta di un testo organico e ben equilibrato in ogni sua parte, che deve la sua ispirazione a Mazzini e alla tradizione democratica affermatasi con la Rivoluzione francese.
La sua stesura fu opera di una Commissione della quale facevano parte, tra gli altri, Quirico Filopanti, Giuseppe Galletti, Enrico Cernuschi, Cesare Agostini, ma non Mazzini più favorevole ad una dichiarazione d’intenti che ad un vero e proprio testo costituzionale, che, a suo avviso, si sarebbe dovuto stendere solo a unità nazionale avvenuta.
Dei principi fondamentali che compongono la Costituzione risaltano, in particolare, il terzo, che stabiliva un impegno di carattere sociale volto al miglioramento delle condizioni morali e materiali di tutti i cittadini, e il settimo, che ribadiva il principio della netta seperazione tra stato e chiesa. Nel quarto, di chiara ispirazione mazziniana, si precisava che “la repubblica riguarda tutti i popoli come fratelli, rispetta ogni nazionalità, propugna l’italiana”.
Questa costituzione, ha scritto un commentatore inglese, Bolton King, “avrebbe fatto sorgere in Roma un’era nuova: ma il valore e la saggezza a nulla valsero, e la città fu risospinta indietro”.