Camicie rosse nella Grande Guerra

Visita guidata a due voci nella sala del museo dedicata ai cimeli della Prima Guerra Mondiale e conferenza dal titolo "La Legione Garibaldina del 1914" in occasione delle commemorazioni della I Guerra Mondiale.
Quando il 24 maggio del 1915 l’Italia dichiara guerra all’Austria coinvolgendo la giovane nazione nella guerra più sanguinosa e lacerante del ventesimo secolo, con il prevalere degli interventisti giunge a compimento il serrato confronto che, sin dallo scoppio della guerra nell’agosto dell’anno precedente, aveva diviso la nazione in due opposti fazioni, quella dei neutralisti e quella dei favorevoli all’ingresso dell’Italia nel conflitto.
Tra le vicende che accompagnarono i primi mesi di guerra con accesi dibattiti e decise prese di posizione, figura anche la storia di un piccolo manipolo di volontari in camicia rossa che avviarono sin dalla fine dell’agosto 1914 serrate trattative col governo francese per l’organizzazione di un corpo volontario capace di fare simbolicamente da ponte tra Francia e Italia con l’intento di agevolare il progressivo distacco della nazione dalla Triplice Alleanza e favorirne l’intervento in guerra affianco a Francia, Inghilterra e Russia.
Poco più di 2000 soldati, organizzati in un unico corpo suddiviso in quattro battaglioni, inquadrato sì nella Legione Straniera ma come reparto autonomo e con il nome glorioso di Legione Garibaldina riecheggiante quella storica di Garibaldi e guidati dal di lui nipote Peppino, giunsero così al fronte, nella foresta delle Argonne, alla vigilia di Natale del 1914. Tra essi figuravano sei dei dieci figli di Ricciotti Garibaldi, secondo figlio maschio di Garibaldi e Anita, custode della tradizione combattentistica garibaldina e capo morale della spedizione: due di loro, Bruno e Costante, lasciarono le loro giovani vite sul territorio francese assieme a quelle di molti altri compagni d’avventura.
La risonanza mediatica di questa ulteriore impresa garibaldina, testimoniata nella serietà dell’impegno militare dalle tre cruente battaglie combattute tra il 26 dicembre del ’14 e il 9 gennaio del ’15 e circondata dall’onda emotiva legata al sacrificio dei nipoti del generale Garibaldi, contribuirà non poco a determinare l’orientamento dell’opinione pubblica verso l’entrata in guerra delle forze italiane.
Un episodio dunque da conoscere meglio in tutti i suoi complessi risvolti.
Alle ore 11.00, la dott.ssa Mara Minasi, responsabile del museo, e Annita Garibaldi Jallet, presidente dell’ANVRG – Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, condurranno una visita guidata a due voci nella sala del museo dedicata ai cimeli della Prima Guerra Mondiale. Per l’occasione, oltre agli oggetti visibili in maniera permanente nel percorso espositivo, sarà possibile ammirare ulteriori cimeli risalenti a quegli anni, grazie all’apertura straordinaria delle cassettiere che custodiscono le opere in deposito del museo.
Alle ore 16.00, Annita Garibaldi Jallet rievocherà, in una conferenza dal titolo "La Legione Garibaldina del 1914", i volti e le storie di quei giovani volontari caduti sul fronte francese protagonisti oggi di una mostra itinerante curata dall’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini che, in vista delle celebrazioni della Grande Guerra che prenderanno il via nel 2014, sta portando a tappe in tutta Italia il ricordo dell’ultima partecipazione di stampo risorgimentale delle camicie rosse alle vicende nazionali.
Information
12 ottobre 2013
ore 11:00 visita guidata
ore 16.00 conferenza
Visita guidata: partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria allo 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00)
Ingresso al museo secondo tariffazione vigente
Max 15 persone.
Conferenza: ingresso libero fino ad esaurimento posti.